Richiesta dalla politica: Social Media da Sedici Anni
“I bambini fissano gli smartphone e dentro di loro infuria una tempesta. Stiamo perdendo l'integrità mentale, la gioia della scoperta e la consapevolezza di sé – un'epidemia silenziosa”, descrive Mario Voigt, Presidente del Libero Stato di Turingia, in un articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il cyberbullismo e il cibergrooming minacciano soprattutto i più giovani online. A livello nazionale, gli adolescenti trascorrono troppo tempo online, si muovono poco nella natura, con conseguente inquietudine, problemi di sonno e stress psicologico. “Non abbiamo bisogno di un'infanzia Wi-Fi, ma di un'infanzia vera all'aperto: campo da gioco, amici, fallimenti e successi invece di mi piace”, afferma Voigt. Le sue cinque regole come “programma di protezione digitale” per i bambini: Nessuno smartphone prima dei 14 anni, nessun social media prima dei 16, scuole senza smartphone, nuovi modelli reali e una società attenta. Voigt supporta anche le richieste della editrice Julia Becker, che ha chiesto che l'accesso ai social network sia limitato ai maggiori di 16 anni per proteggere i bambini e gli adolescenti. Secondo Voigt, la politica può stabilire delle linee guida: niente TikTok prima dei 16 anni, niente telefoni cellulari nelle scuole elementari, corsi digitali significativi, educazione. La Turingia si concentra su corsi di media per bambini e programmi “Parlare in sicurezza, parlare davvero” nelle scuole per proteggere i bambini. L'obiettivo: poter utilizzare spazi digitali senza paura. Perché la vera decisione è nella famiglia, nella scuola e nella società, come spiega Voigt.